L'ANGOLO DI CAITI

Intervista a Gustavo Torregiani
- S. Vincent, un trionfo a forza nove -

 

Non solo tecnica, ma anche un carattere fuori dal comune e una grandissima voglia di vincere. Questi gli ingredienti che hanno permesso a Gustavo Torregiani di fiaccare la resistenza degli avversari confermandosi re dei nove birilli.

Oltre 1500 l'anno scorso, quasi 1700 quest'anno. Questi i giocatori che Gustavo Torregiani si è lasciato alle spalle trionfando per ben due volte di fila al Gran Premio di S.Vincent, primato condiviso con Renato Corbellini. 
Torregiani però rivendica un record tutto suo: "forse a quei tempi non è stato raggiunto un numero complessivo di oltre 3000 partecipanti. Per questo la mia è una grandissima soddisfazione". Una soddisfazione ancora più marcata se si considera che i "nove birilli" sono una specialità tutta italiana. "Sono nato e cresciuto biliardisticamente in Argentina - racconta Torregiani - anche se vivo in Italia da molti anni. Da noi questa specialità non è praticata. Una volta giunto qui ho dovuto applicarmi al meglio per assimilare i tiri da "gorizianista". Ho dovuto calarmi in una parte che inizialmente non si addiceva alle mie caratteristiche. E tutt'ora è una fatica: sono un giocatore puro da 5 birilli". Difficile credere che un fuoriclasse autentico come lui abbia difficoltà ad adeguarsi agli schemi dei nove birilli, tanto più che è il re indiscusso della goriziana da due anni. Dati alla mano, Torregiani è imbattuto da una ventina di incontri: in totale una quarantina di set vinti e poco più di una manciata di set persi. "Eppure è così - assicura Torregiani - Ho dovuto dare fondo a tutte le mie risorse: grinta, carattere, voglia di superare le difficoltà. La tecnica da sola non sarebbe bastata". E detto da uno tra i maggiori talenti in circolazione fa un certo effetto. 
Ma qual è stato l'incontro in cui Torregiani ha temuto di vedersi sfilare dal gilet il titolo conquistato lo scorso anno? "Tutti gli incontri sono difficili - dice il fuoriclasse argentino - dal primo all'ultimo. Lo dimostra il fatto che solo negli ultimi anni a S.Vincent hanno trionfato i fortissimi, come Zito e Consagno. Pensandoci bene, ritengo che Cammarata è stato l'avversario che mi ha creato più problemi". Dopo quella partita è stato un crescendo che ha portato Gustavo a vincere il girone del sabato, per poi presentarsi ai blocchi di partenza alla domenica per poi realizzare i sogni di gloria. "Alla domenica - ricorda Torregiani - ho avuto delle sensazioni particolari. Tiro dopo tiro giocavo sempre meglio (per la cronaca non ha perso nemmeno un set dagli ottavi di finale, n.d.r). Sicuramente il fatto di giocare spesso sul biliardo centrale (quello delle riprese televisive) è stato un vantaggio che ha favorito le mie prestazioni, ma anche quelle dei miei avversari Consagno, Martinelli, Spagna e tutti gli altri. Una partita via l'altra riuscivamo a capire sempre meglio le caratteristiche del biliardo. Il pubblico si è sicuramente divertito: il livello di gioco è stato altissimo e spettacolare".
Torregiani conclude con un augurio: "ancora una volta abbiamo dimostrato che il biliardo professionistico esprime livelli agonistici e tecnici assoluti. Per questo mi auspico che il nostro sport possa guadagnare una visibilità sempre più grande nel panorama sportivo italiano".

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