L'ANGOLO DI CAITI

Biliardo Tour Pro: regna l'equilibrio

 
Nove vincitori nelle nove prove disputate dalla stagione scorsa fino a ora e ogni volta una finale diversa. Solo Martinelli e Borroni hanno bissato la finale. I numeri di biliardo Pro Tour parlano chiaro: la concorrenza è spietata. Difficile ripetersi.

Dura la vita del giocatore professionistico al giorno d'oggi. Questi due anni di B.T.P lo dimostrano. Dei 36 posti disponibili dalle semifinali in poi - nelle nove prove disputate tra la stagione scorsa e quest'anno, trascurando la poule di finale di S.Vincent - ben 24 sono stati occupati da giocatori diversi. Una percentuale vicina al 67%. Inoltre, sono stati 16 i finalisti diversi su 18 posti complessivi. Questa volta la percentuale sale addirittura all'89%. Ancora: nove vincitori per nove prove complessive. E si arriva così al 100%. Un crescendo statistico, a riprova del fatto che più i tornei vanno avanti e più risulta difficile confermarsi.
Nonostante l'equilibrio è comunque possibile, analizzando i risultati più in profondità, scoprire chi è riuscito lo stesso a essere protagonista più di altri. Due nomi su tutti: Fabrizio Borroni e David Martinelli. Entrambi sono entrati nei quattro semifinalisti per due volte con lo stesso esito: una sconfitta e una vittoria. C'è tuttavia chi ha fatto meglio di loro in quanto a presenze. Nell'ordine Michelangelo Aniello (quattro volte), Paolo Diomajuta e Paoloni (tre volte). Per Aniello parlano una finale e ben tre semifinali, per gli altri due giocatori invece una finale e due semifinali.
Tra coloro che sono giunti nei quattro una sola volta, da segnalare Auletta, Maggio, Masini, Mascolo, Romeo, Sala e Zito: hanno capitalizzato al meglio l'unica presenza tra i quattro vincendo la prova. Interessante notare come una sola apparizione nei quattro in tutta stagione, sia bastata a Gustavo Zito per qualificarsi alla poule finale, per poi conquistare ancora una volta il titolo di campione italiano. Come a dire: massimo risultato con il minimo sforzo.
Da segnalare infine l'impresa firmata dal giovane Romeo, capace di vincere la seconda prova partendo dalle qualificazioni. Nessuno prima era riuscito a fare tanto.
 

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