Poule finale, la formula è la migliore ?
La risposta di Rino Tommasi

 
Analizzando i risultati degli ultimi anni, chi scrive sei è posto il problema di valutare se la formula adottata per la poule finale del campionato professionisti fosse la più equa nel dare alla fine della stagione il piccolo vantaggio ai giocatori più costanti. Ricordiamo che ai play-off per l’assegnazione del titolo partecipano gli otto atleti migliori dell’anno, quelli che hanno totalizzato più punti. Vengono composti due gironi secondo quei criteri già adottati nelle altre discipline sportive: il primo in classifica nel girone insieme al quarto, al quinto, all’ottavo; il secondo insieme al terzo, al sesto, al settimo. Questa distribuzione delle forze nei due gironi al fine di dare un minimo vantaggio ai primi della classe, è l’unico segno di riconoscenza che il regolamento prevede per i migliori.

Ma la formula è la migliore?

Negli ultimi tre anni il titolo italiano dei professionisti non è finito nelle mani del giocatore primo in classifica nella regular season: un dato interessante. Nel 2003 a farne le spese è stato David Martinelli, leader della stagione, crollato proprio sul più bello non arrivando nemmeno in semifinale nella poule conclusiva vinta da Gustavo Zito (quinto in classifica). E’ andata meglio a Gustavo Zito nel 2004 che però si è visto fermare in semifinale da Giampiero Rosanna. In questo caso la vittoria finale è andata a Gianni Bombardi, quarto al termine della stagione regolare. La situazione più vicina ai valori espressi dalle sette prove durante l’anno si è avuta nel 2005, quando a giungere in finale sono stati i primi due giocatori in classifica: Michelangelo Aniello e Crocefisso Maggio. Ma anche in questo caso a segnare il passo è stato il primo in classifica Aniello. Qualche dubbio allora si è sollevato sulla bontà di una formula che da qualche tempo non premia il più costante della stagione.

La risposta di Rino Tommasi

Da una chiacchierata con Rino Tommasi, grande esperto di questioni sportive e sostenitore dell’introduzione dei play-off nel calcio, ecco quanto è emerso:

Che rapporto con il biliardo?
"Non sono un esperto anche se ogni tanto mi diverto a vedere le prodezze dei giocatori più bravi."

La formula non sarebbe da rivedere dando un piccolo vantaggio a chi è stato costante durante l'anno?
"Sostengo che nello sport è molto importante giocar bene nelle occasioni più importanti, una qualità che a mio parere prevale sulla continuità di rendimento. In altre parole se la Juventus vince il campionato con 10 punti di vantaggio ma perde la finale dei playoff perchè quel giorno il Milan ha giocato meglio non c'è nulla di scandaloso o di ingiusto. Le Olimpiadi appena concluse sono l'evento sportivo più importante perchè si svolgono ogni quattro anni ed è in quel momento che l'atleta deve dare il meglio."

Matteo Caiti
 

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